Oggi ci concentriamo sulla parte più importante del lavoro per il consulente tecnico d’ufficio: la relazione peritale, ovvero le Tecniche peritali con cui si va a dare conto delle operazioni effettuate e a rispondere ai quesiti posti dal giudice.
Cosa deve contenere la relazione peritale? Partiamo innanzitutto dalla normativa. L’articolo 195 del Codice di procedura civile pone una distinzione tra le indagini del consulente che costituiscono processo verbale (quelle operazioni peritali svolte alla presenza del giudice istruttore) e quelle che avvengono in autonomia.
Nel primo caso non è necessario che il consulente scriva una relazione perché saranno contenute nel verbale del giudice, nel secondo caso è invece obbligatorio. Ad ogni modo spesso il giudice dispone che anche le operazioni svolte in sua presenza siano inserite nella relazione peritale.
In ogni caso è opportuno che la relazione contenga la descrizione di tutte le operazioni svolte nelle varie fasi dell’indagine: questo può tornare utile in caso di contestazioni delle parti o per deliberare su eventuali vizi del contradittorio. La relazione dovrà quindi riportare, ad esempio Le indicazioni su data e luogo dei sopralluoghi, ivi compresa la lista dei presenti
Le osservazioni che le parti e i relativi CTP pongono all’attenzione del CTU (rispettando l’ordine cronologico degli avvenimenti). Oltre a riportare puntualmente le varie fasi delle operazioni peritali, la relazione dovrà rispondere ai quesiti posti dal giudice all’avvio delle operazioni.
È fondamentale che il consulente sia diretto e chiaro, evitando di dilungarsi su questioni irrilevanti o non pertinenti rispetto alla materia del contendere. Quando il CTU propone le proprie valutazioni deve sempre aver cura di spiegare com’è arrivato a quelle conclusioni.
Inoltre il CTU non deve assolutamente fare delle valutazioni di tipo giuridico: quelle spettano al giudice! Ciò che si chiede al CTU, ricordiamolo, è una risposta tecnica.
Una nota infine sul linguaggio. Noi ingegneri, come tutti i tecnici, abbiamo il nostro gergo particolare, quello che ci permette di descrivere il nostro lavoro con i termini più precisi e adeguati. Nella relazione peritale è necessario però fare uno sforzo di chiarezza, in quanto si tratta di un documento che finisce nelle mani di chi tecnico non è (il giudice, prima di tutti).
Se la relazione è incomprensibile viene meno anche la necessità di affidarsi a un CTU, o no? Ecco allora che la perizia dovrebbe essere scritta in un modo comprensibile anche ai comuni mortali, utilizzando parole quanto più semplici possibili per motivare il percorso logico della valutazione che hai compiuto.
Un’altra indicazione, un po’ da maestra delle elementari: non andare fuori tema! Non parlare di aria fritta, non divagare, rispondi in modo preciso ai quesiti. Non fare disquisizioni sulla norma o, ancor meno, valutazioni politiche sull’opportunità di modificarla (fidati, l’ho visto fare). Tutto questo non ti viene richiesto, e a volte può anche costarti i futuri incarichi, perché quel giudice non ti sceglierà più volentieri come CTU…
Cosa allegare alla relazione peritale? Alla relazione peritale andranno allegati: Tutti i documenti legati alle indagini (es. nomina degli ausiliari, documentazione aggiuntiva o prodotta dalle parti su richiesta del CTU, foto del sopralluogo…).
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La perizia calligrafica è una tecnica volta ad accertare se un testo olografo sia di paternità di un determinato soggetto.
Tale tecnica è utilizzata in particolar modo in ambito giudiziario per trarre evidenze utili al processo. Qualsiasi documento può diventare oggetto di analisi e di confronto. Con il termine “documento” si intende qualsiasi elemento materiale che contenga cifre, segni o simboli finalizzati a comunicare un messaggio ad un destinatario. L’inventario può variare dal semplice pezzo di carta ai graffiti sul muro, dai codici digitali ai prodotti in scatola. Il termine non si deve confondere con la grafologia.
Molte evidenze richiedono il confronto tra più documenti o parti di un documento o tra un documento e un’altra evidenza scientifica. I tipi di documenti più frequenti sono i manoscritti attraverso i quali l’investigatore cerca di scoprirne l’autore.
Un investigatore di documenti è spesso nominato dal giudice per determinare la fonte o le fonti di uno o più documenti. Altre competenze riguardano il processo di formazione, di traduzione o di decifrazione se il documento è scritto in codice.
In alcuni casi si ricorre al termine “analista forense di documenti”, mentre in altre si preferisce quello di “esperto forense di calligrafia”. Quest’ultimo termine, in particolare, si limita ai manoscritti, mentre l’altro termine si riferisce a tutti gli altri documenti (stampe, CD-ROM, microfilm, etc.). Non di rado capita che l’investigatore si specializzi in una sola di queste branche.
Epistemologia
Un caso molto frequente nell’analisi criminale è il reato da colletto bianco che comprendono furto d’identità, contraffazione, frode e falsificazione. La natura dei documenti varia da contesto a contesto. Una persona, ad es., può aver commesso un delitto ed aver prodotto una falsa memoria di suicidio. Si tratta di un esempio dove il documento diventa un’evidenza fondamentale per condannare l’imputato.
La American Society for Testing and Materials, International (ASTM) ha pubblicato gli indicatori per i metodi e le procedure utilizzate per l’analisi dei documenti. E30.02 è la commissione incaricata e E444-09 è lo standard di riferimento. L’acronimo SGSW (Standard Guide for Scope of Work of Forensic Document Examiners) indica che ci sono quattro indicatori che servono all’analisi:
- stabilire l’originalità e la genuinità, scoprire eventuali alterazioni o falsificazioni, aggiunte o sottrazioni
- identificare o eliminare persone da una lista di probabili fonti di calligrafia
- identificare la sorgente di scrittura o eliminare l’eventuale sovrascrittura o di altre impressioni
- redigere dei rapporti o testimoniare al processo
Alcuni investigatori limitano il proprio lavoro all’analisi ed al confronto della calligrafia, ma molti altri esaminano l’intero documento seguendo gli standard ASTM. (Wikipedia)
Altieri Studio Consulenze si occupa di Perito Calligrafo Milano, effettua indagini e perizie su scritture e documenti. (Sito)