Il professionista che si occupa dell’analisi dei documenti, delle scritture (firme, lettere anonime, testamenti, firme su opere d’arte, disegni) e di qualsiasi tipo di produzione grafica manuale (eseguita con penna, matita, pennarello ecc…) o meccanica (macchina da scrivere, tastiera, tavoletta grafica ecc), viene chiamato in molti modi: perito calligrafo, perito grafologo, grafologo forense, grafologo giudiziario, esperto in analisi e comparazione della scrittura.
Il professionista che effettua le indagini sui tracciati digitali viene chiamato grafobiometrista, biografometrista.
Quindi, indipendentemente da come viene denominata, questa figura professionale si occupa sempre di analizzare documenti e scritture per “scoprire” chi ha redatto un testo, una firma o una traccia scritta a mano oppure scritta con una macchina e se una scrittura o un documento è vero o falso e cioè se è autografa e/o autentica.
Se non è rilevante il modo in cui si definisce il singolo professionista che si occupa di questo tipo di indagini è invece determinante e imprescindibile la sua esperienza, la sua formazione di base, il suo aggiornamento continuo, la sua iscrizione ad Albi ed associazioni professionali che certifichino il livello delle sue competenze, la sua certificazione.
Come in tutti i campi professionali, “uno non vale uno”.
Non è, infatti, sufficiente dichiarare di aver frequentato brevi corsi per garantire all’utente l’adeguato livello professionale che ci si aspetta perchè la scrittura, che è un prodotto neuromotorio complesso, necessita di molteplici competenze che vanno costantemente aggiornate.
L’esperienza e le competenze di natura grafologica non sono sufficienti ma devono essere integrate anche da competenze di natura neuro scientifica quali le competenze di carattere neuromotorio, neuropsicologico, criminologico, oltre a quelle correlate alla biomeccanica del movimento e che consentono al tecnico di valutare la grafomotricità stabile e automatizzata, le capacità di variazione grafomotoria del soggetto scrivente oltre di riconoscere le interferenze che possono essere determinate dalla presenza di patologie pregresse o in corso.
Nell’indagine dei testamenti questa figura professionale è chiamata anche a valutare le capacità di intendere e di volere della persona che ha redatto il testamento o la firma nel preciso momento in cui ha scritto.
La complessità dell’indagine non è determinata dalla lunghezza dello scritto ma dalla complessità grafomotoria del soggetto che ha realizzato la grafia da esaminare.
Ne consegue che anche i costi sono correlati alla complessità del lavoro richiesto oltre al livello delle competenze professionali del singolo specialista.
Per effettuare questo tipo di indagine è indispensabile disporre anche di strumentazione tecnica specifica che consenta al professionista di compiere indagini strumentali scientifiche specifiche che gli consentono di individuare la presenza di possibili alterazioni, manipolazioni, interpolazioni oppure di determinare l’autenticità o meno di un documento oltre che di effettuare la datazione dello scritto.
A questa figura professionale si rivolgono i Giudici, gli Avvocati oppure i privati quando vogliono conoscere se una scrittura, ma anche un documento, è vera o falsa.